Capire cosa sono i terribili due è fondamentale per comprendere come gestirli al meglio. Questa è una fase di sviluppo normale e fisiologica che accomuna tutti i bambini.
Ti mostrerò un punto di vista differente che ti permetterà di vedere sotto un’altra prospettiva quelli che la società chiama comunemente “capricci”.
In questo articolo spiegherò cosa sono i terribili due, le motivazioni che portano il tuo piccino ad alcune reazione e come non perdere la bussola.
Quando si manifestano i terribili due
Si chiamano terribili due, ma non pensare che abbiano inizio necessariamente con l’arrivo del secondo compleanno. In realtà si possono manifestare in una fascia di età ben più ampia, di solito tra i diciotto mesi e i tre anni. La durata può variare a seconda del bambino: per alcuni si esaurisce in pochi mesi, mentre per altri potrebbe perpetuarsi molto più a lungo.
Sono chiamati terribili due perché mettono a dura prova il genitore e possono essere difficili da gestire.
Questo accade perché probabilmente il presupposto da cui parti è errato: pensi che il cervello del bambino ragioni come quello dell’adulto. In verità sono ben diversi, infatti quello del tuo piccino non ha ancora sviluppato la parte razionale. Questo è il motivo per cui si crea una divergenza tra il modo di ragionare di un adulto e quello di un bimbo.
Pensa che il completo sviluppo del cervello umano si aggira intorno ai ventitré anni di età del ragazzo. Incredibile, non trovi?
Cosa accade nel bambino durante i terribili due
Quando non sai cosa sono i terribili due è molto facile fraintendere alcuni comportamenti. Puoi pensare che tuo figlio ti stia sfidando, oppure che abbia certi atteggiamenti per provocarti e farti arrabbiare di proposito.
Tuo figlio non vuole farti arrabbiare
Il tuo piccino ti ama con tutto il cuore e vuole che tu sia felice. Non è sua intenzione farti andare in collera, anche volendo non ne avrebbe le capacità cognitive. Non sa nemmeno allacciarsi le scarpe, figuriamoci se è in grado di fare un ragionamento così complesso.
Quindi cosa accade nel tuo piccolo in questo periodo? Continua a leggere e ti svelerò il meraviglioso universo che si cela dentro al tuo bambino.
Il bimbo cerca autonomia e indipendenza
Il tuo pargoletto vuole “fare da solo”, probabilmente vuole salire le scale, lavare i dentini, vestirsi e fare tutto in completa autonomia. Questo desiderio di indipendenza si scontra spesso con la realtà circostante, in quanto il bambino è ancora dipendente dal genitore. Inoltre, i suoi desideri e le sue necessità possono entrare in conflitto con le regole e le aspettative degli adulti.
Il piccino attraversa una serie di importanti sviluppi cognitivi, emotivi e sociali. Incomincia a esprimere le sue preferenze e i suoi desideri, ma il suo vocabolario e le sue abilità comunicative sono ancora limitate. L’incapacità di farsi capire come vorrebbe e la contrapposizione tra la voglia di indipendenza e la necessità di dipendenza può far crescere in lui un senso di insoddisfazione. Questo conflitto interno genera nel bambino frustrazione, che può essere incanalata e sfogata in attacchi d’ira e in quelli che molti chiamano capricci.
Quindi se vedi il tuo bambino buttarsi a terra, piangere a dirotto, cercare di morderti non ti allarmare: è tutto normale, benvenuta nei terribili due!
Cosa sono i terribili due: tantissime nuove emozioni
Il bambino scopre le emozioni, sente nascere dentro di lui queste sensazioni nuove, così irruente che lo travolgono creandogli un grande scombussolamento interiore. Ovviamente non è in grado di riconoscerle, non riesce a gestirle e ne viene sopraffatto. Anche in questo caso il bimbo o la bimba manifesta la sua difficoltà in maniera impetuosa e prorompente.
Queste forti esternazioni non sono altro che una richiesta di aiuto: non si sente compreso, non capisce cosa stia succedendo. Quante volte anche tu adulto non sei in grado di gestire in maniera adeguata le tue emozioni? Magari perdi la pazienza perché la macchina davanti a te, allo scattare del verde, non parte subito. Ti lasci prendere dall’ira quando qualcuno non si comporta come vorresti e potrei continuare con molti altri esempi.
Quindi talvolta anche tu, che sei provvisto di esperienza e raziocinio, non sei in grado di controllare le tue reazioni emotive. Immagina dunque la difficoltà che incontra tuo figlio “duenne” nel fare lo stesso.
Tre cose che devi sapere se sei un genitore
Ti illustro alcuni scenari in cui probabilmente ti puoi riconoscere.
Il tuo piccolo esplode in manifestazioni di rabbia che ti sembrano totalmente incomprensibili e che spesso ti mettono a dura prova.
Cerchi di trovare il motivo a quel comportamento, ma vorresti semplicemente scomparire perché tutti intorno a voi vi guardano.
Nonostante tu faccia del tuo meglio per mantenere la calma, la pazienza è ormai al limite.
In situazioni simili è fondamentale tenere a mente tre aspetti che ti aiuteranno a focalizzarti sulla situazione, e a non lasciarti sopraffare dal nervosismo.
1- Alla base dei comportamenti del tuo cucciolo c’è sempre una motivazione. Tu probabilmente non la riesci a cogliere, ma fidati, nella sua testolina c’è sempre una ragione valida.
2- Spesso le cose che ai tuoi occhi sono insignificanti per un bambino possono essere di vitale importanza.
Cambiare di posto a un giocattolo, rovesciare una scatola di colori, non trovare l’elastico rosso. Questi sono solo alcuni esempi: per te possono essere questioni banali, ma per lui o lei è un vero dramma. Lo vive come un forte disagio e una difficoltà insormontabile.
3- Il tuo obiettivo non dev’essere placare il pianto del tuo bambino e limitare le sue emozioni. Quando il tuo bimbo perde il controllo e scoppia in lacrime, il tuo compito è quello di stargli vicino e di accompagnarlo in quell’emozione. Direziona la sua reazione nei casi in cui manifestasse la sua frustrazione attraverso morsi o atti di aggressività fisica. In tali circostanze tieni presente che non c’è intenzionalità, il bambino non vuole nuocere all’altra persona.
Questa tappa fisiologica può apparire temibile solo quando non si comprendono appieno le dinamiche e non si va a fondo su cosa siano i terribili due.
Comprendo che sia un compito arduo e che richieda un grande impegno. Modificare il proprio approccio al bambino è faticoso, poiché sei influenzato da modelli educativi diversi che ti sono stati trasmessi nella tua infanzia.
Tuttavia, è proprio attraverso questo processo che potrai trasformare i cosiddetti “terribili due” in “fantastici due”.
Può essere infatti un’opportunità per costruire un legame di fiducia ed empatia con il tuo bambino. Creare uno spazio in cui, lui o lei, si senta amato e capito nonostante tutto. Questo periodo può essere il germoglio per favorire la crescita di un adulto sicuro di sé, in sintonia con sé stesso e gli altri.
Se, nonostante i buoni propositi, finisci per urlare ed arrabbiarti e non riesci a comunicare efficacemente devi sapere che non sei sola. Molti altri genitori attraversano le stesse difficoltà, e non è mai troppo tardi per apportare dei cambiamenti significativi nel tuo approccio educativo.
Posso aiutarti in questa impresa con una consulenza online che approfondisca questo argomento e che ti fornisca delle strategie da applicare per stare accanto e supportare il tuo bambino o la tua bambina.
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